La detenzione, con tutta  l'indignazione per la sua esecrabile inutilità, con tutti i distinguo tra reato e reato, serve solo a far credere a chi sta 'fuori' che il male è tutto contenuto 'dentro', delimitato, circoscritto, neutralizzato.
Di fatto è solo punitivo, mai riabilitativo, per non parlare di quando, come in migliaia di casi è solo assurdamente ingiusto e l'unica differenza la fanno solo gli avvocati.
Mi fa rabbia, tantissima rabbia.
Che la giustizia possa essere tanto ingiusta è una contraddizione che come al solito solca un confine sociale tra chi ha protezioni e chi non ne è ha, e lascia persone  onestissime, alla mercè dell'arbitrio di un avvocato disonesto o di un giudice, nella migliore delle ipotesi, superficiale.
Ma bisogna denunciare queste 'leggerezze' dello strapotere giudiziario contro i cittadini che non hanno altro potere che il proprio.
Ed è bene che a certe cose si dia voce, e che qualcuno ascolti ed inizi a pensare, oltre a fare in modo che chi sia 'dentro' non si senta isolato e sappia che c'è un 'fuori' che vuole sapere e fare sapere, squarciando il velo del silenzio e del disinteresse generale.
Le carceri sono piene zeppe di innocenti e, grazie alla Bossi Fini, stracolme anche di immigrati colpevoli di niente.
Che tutto questo sia taciuto è la vera ingiustizia, che non tocchi se non chi ne è coinvolto.
I nostri paesi non sono più democratici nella misura in cui permettono che lo stato di diritto, che dovrebbe valere in ogni dove, possa essere in alcuni luoghi sospeso: carceri e cie ne sono gli esempi più lampanti.
Questo stato di cose dovrebbe interessare tutti, e non solo perché può capitare a chiunque, ma perché permettere che sia negato un diritto a qualcuno, come quello più elementare della dignità umana, crea un tacito consenso, lo legittima e pone le premesse affinché questo diventi norma, come purtroppo già è. Bisognerebbe scolpirsi bene in testa che tutto ciò che permettiamo allo Stato di fare contro i propri cittadini è nostra responsabilità, e che la nostra indifferenza e il nostro silenzio sono colpevoli nella misura in cui legittimano gli abusi del potere e ne allargano gli ambiti di manovra.


(Marilina Ricciato)

Schiavo chi ti libererà
Chi sotto a tutti, in fondo a tutto sta
Compagno ti vedranno
Udranno le tue grida
Schiavi ti libereranno
Nessuno o tutti – o tutto o niente
Non ci si può salvarsi da sé
O i fucili o le catene
                                                                      Nessuno o tutti – o tutto o niente      
                                                                                                                       (B. Brecht)
                                                                                                                

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